Semina del prato
I prati seminati in autunno diventano rapidamente folti e compatti, perché il terreno è ancora caldo, c’è abbondante umidità atmosferica e la temperatura è ormai fresca.
I prati seminati in autunno diventano rapidamente folti e compatti, perché il terreno è ancora caldo, c’è abbondante umidità atmosferica e la temperatura è ormai fresca. In queste condizioni la germinazione avviene entro 7-10 giorni e il prato in formazione richiede minori consumi idrici. È consigliabile provvedere alla semina in un periodo in cui non siano previsti forti temporali: gli acquazzoni provocano pozzanghere e spostano i semi appena sparsi. Prima della semina, occorre preparare il terreno: deve essere lavorato e concimato con sostanza organica, poi rastrellato per eliminare sassi, zolle grossolane, resti di radici. Qualora sia stato effettuato un diserbo, lasciate passare almeno 4 settimane prima di seminare. Per rendere la superficie livellata e appena umida eseguite una rullatura e, quindi, procedete a una leggera irrigazione. La semente va distribuita in modo omogeneo, senza eccedere con le quantità. Le dosi raccomandabili sono le seguenti: - 20-30 g/mq per prato all’inglese di tipo pregiato; - 10-20 g/mq per prato calpestabile rustico. Utilizzando un attrezzo spandisemi, ed effettuando un doppio passaggio incrociato, si ottiene una distribuzione più uniforme e regolare. A semina completata, occorre rastrellare leggermente per far penetrare i semi nel terreno che successivamente va compattato (si usa un rullo o il badile di piatto). Infine, è indispensabile l’irrigazione a getto finissimo, a più riprese nei giorni successivi. Un telo di tessuto-non tessuto steso sull’area seminata è d’aiuto per evitare che gli uccelli facciano razzia di semi. Le prime tosature Non appena l’erba del prato raggiunge 5-8 cm di altezza, si rulla la superficie per favorire l’assestamento delle radici. Due o tre giorni più tardi, l’erba va rasata a un terzo circa della sua altezza. Dopo il taglio, lo sfalcio va raccolto con cura: i residui possono contribuire alla formazione del feltro, che è causa di asfissia radicale. In seguito, tagli frequenti e regolari favoriranno la formazione di una superficie compatta, riducendo la presenza delle malerbe.
I prati seminati in autunno diventano rapidamente folti e compatti, perché il terreno è ancora caldo, c’è abbondante umidità atmosferica e la temperatura è ormai fresca. In queste condizioni la germinazione avviene entro 7-10 giorni e il prato in formazione richiede minori consumi idrici. È consigliabile provvedere alla semina in un periodo in cui non siano previsti forti temporali: gli acquazzoni provocano pozzanghere e spostano i semi appena sparsi. Prima della semina, occorre preparare il terreno: deve essere lavorato e concimato con sostanza organica, poi rastrellato per eliminare sassi, zolle grossolane, resti di radici. Qualora sia stato effettuato un diserbo, lasciate passare almeno 4 settimane prima di seminare. Per rendere la superficie livellata e appena umida eseguite una rullatura e, quindi, procedete a una leggera irrigazione. La semente va distribuita in modo omogeneo, senza eccedere con le quantità. Le dosi raccomandabili sono le seguenti: - 20-30 g/mq per prato all’inglese di tipo pregiato; - 10-20 g/mq per prato calpestabile rustico. Utilizzando un attrezzo spandisemi, ed effettuando un doppio passaggio incrociato, si ottiene una distribuzione più uniforme e regolare. A semina completata, occorre rastrellare leggermente per far penetrare i semi nel terreno che successivamente va compattato (si usa un rullo o il badile di piatto). Infine, è indispensabile l’irrigazione a getto finissimo, a più riprese nei giorni successivi. Un telo di tessuto-non tessuto steso sull’area seminata è d’aiuto per evitare che gli uccelli facciano razzia di semi. Le prime tosature Non appena l’erba del prato raggiunge 5-8 cm di altezza, si rulla la superficie per favorire l’assestamento delle radici. Due o tre giorni più tardi, l’erba va rasata a un terzo circa della sua altezza. Dopo il taglio, lo sfalcio va raccolto con cura: i residui possono contribuire alla formazione del feltro, che è causa di asfissia radicale. In seguito, tagli frequenti e regolari favoriranno la formazione di una superficie compatta, riducendo la presenza delle malerbe.