Manto erboso
Il prato è fondamentale in ogni giardino, piccolo o grande che sia, e offre benefici importantissimi per l’ecosistema. Un’area erbosa di 60 mq crea quotidianamente la quantità di ossigeno necessaria a un uomo e, in estate, la sua superficie ha una temperatura da 6 a 10 gradi inferiore a quella di un’area pavimentata all’ombra. Svolge inoltre un’importante funzione di raccolta dell’acqua piovana che, filtrata dalla zolla erbosa, viene assorbita in profondità dal suolo e convogliata nelle falde idriche sotterranee.
Prato ornamentale all’inglese o rustico?
Il tappeto ornamentale all’inglese, se ben curato, ha un elevato valore estetico e un allegro colore verde brillante. Di contro, per restare in buone condizioni richiede cure pressoché quotidiane. Tollera male il calpestio, i giochi dei bambini, la presenza di animali domestici. Nella sua composizione prevalgono le graminacee dagli steli molto fini, che conservano la bellezza solo se il prato è mantenuto basso e folto. Si addice, quindi, a chi il prato piace guardarlo e goderne l’effetto, ma lo frequenta poco ed è disposto a dedicargli un tempo e un’energia considerevoli. Ben diverso è il discorso dei prati “rustici” o da gioco: il loro aspetto è meno impeccabile e pregiato, ma tollerano il calpestio (quindi si possono “vivere”), hanno buona resistenza a occasionali periodi di siccità e richiedono minore manutenzione. Il miscuglio di sementi adatto alle proprie esigenze va scelto sia in funzione del tipo di prato (all’inglese o rustico), sia in base a clima, esposizione e tipo di suolo del giardino; in commercio esistono miscele specifiche, adatte a qualunque tipo di esposizione e a diverse tipologie di terreno. Nei climi caldi e dove non è assicurata un’irrigazione frequente e regolare, conviene optare per miscugli di semi resistenti alla siccità: sono composti prevalentemente da gramigna (Cyonodon dactylon), resistente anche alla salinità, e festuca (Festuca arundinacea). Nei climi molto freddi, danno invece buoni risultati i miscugli da prato con prevalenza di poa (Poa pratensis).
Un manto erboso di facile cura
Qui di seguito elenchiamo alcuni criteri fondamentali che garantiscono all’interno del giardino la creazione di una zona a prato di facile gestione e risultato ottimale. Prima di seminare, occorre decidere la sagoma che avrà la superficie erbosa all’interno dello spazio giardino. È bene semplificare la forma: curve e sagomature migliorano l’estetica, ma comportano qualche difficoltà in più in termini di manutenzione. Effettuate la semina in condizioni climatiche fresche e umide: primavera o autunno sono i periodi consigliati, perché in queste stagioni la germinazione e la radicazione sono più rapide e omogenee. La semina autunnale, rispetto a quella primaverile, presenta un vantaggio importante: il prato avrà tempo di infoltirsi, lo sviluppo di eventuali erbe infestanti sarà rallentato dal freddo e, quando tornerà la bella stagione, il manto sarà già decorativo e calpestabile. Soprattutto agli inizi, può essere utile tenere un “diario del prato”, per programmare gli interventi di concimazione e manutenzione (arieggiatura, trattamenti antimuschio, frequenza e altezza dei tagli ecc.). Le concimazioni, indispensabili e regolari nei primi due anni, potranno essere diradate in seguito, quando il manto erboso si sarà ormai ben insediato. Per una corretta manutenzione è fondamentale mantenere sotto controllo lo sviluppo delle malerbe a foglia larga: si tratta di specie a rapido e vigoroso sviluppo, che entrano in competizione con le erbe prative per l’assorbimento di acqua e nutrimento. Per contrastarle si utilizzano prodotti diserbanti selettivi che, se correttamente somministrati, non danneggiano il manto erboso. I periodi indicati per l’intervento sono la primavera e l’autunno.
Prato ornamentale all’inglese o rustico?
Il tappeto ornamentale all’inglese, se ben curato, ha un elevato valore estetico e un allegro colore verde brillante. Di contro, per restare in buone condizioni richiede cure pressoché quotidiane. Tollera male il calpestio, i giochi dei bambini, la presenza di animali domestici. Nella sua composizione prevalgono le graminacee dagli steli molto fini, che conservano la bellezza solo se il prato è mantenuto basso e folto. Si addice, quindi, a chi il prato piace guardarlo e goderne l’effetto, ma lo frequenta poco ed è disposto a dedicargli un tempo e un’energia considerevoli. Ben diverso è il discorso dei prati “rustici” o da gioco: il loro aspetto è meno impeccabile e pregiato, ma tollerano il calpestio (quindi si possono “vivere”), hanno buona resistenza a occasionali periodi di siccità e richiedono minore manutenzione. Il miscuglio di sementi adatto alle proprie esigenze va scelto sia in funzione del tipo di prato (all’inglese o rustico), sia in base a clima, esposizione e tipo di suolo del giardino; in commercio esistono miscele specifiche, adatte a qualunque tipo di esposizione e a diverse tipologie di terreno. Nei climi caldi e dove non è assicurata un’irrigazione frequente e regolare, conviene optare per miscugli di semi resistenti alla siccità: sono composti prevalentemente da gramigna (Cyonodon dactylon), resistente anche alla salinità, e festuca (Festuca arundinacea). Nei climi molto freddi, danno invece buoni risultati i miscugli da prato con prevalenza di poa (Poa pratensis).
Un manto erboso di facile cura
Qui di seguito elenchiamo alcuni criteri fondamentali che garantiscono all’interno del giardino la creazione di una zona a prato di facile gestione e risultato ottimale. Prima di seminare, occorre decidere la sagoma che avrà la superficie erbosa all’interno dello spazio giardino. È bene semplificare la forma: curve e sagomature migliorano l’estetica, ma comportano qualche difficoltà in più in termini di manutenzione. Effettuate la semina in condizioni climatiche fresche e umide: primavera o autunno sono i periodi consigliati, perché in queste stagioni la germinazione e la radicazione sono più rapide e omogenee. La semina autunnale, rispetto a quella primaverile, presenta un vantaggio importante: il prato avrà tempo di infoltirsi, lo sviluppo di eventuali erbe infestanti sarà rallentato dal freddo e, quando tornerà la bella stagione, il manto sarà già decorativo e calpestabile. Soprattutto agli inizi, può essere utile tenere un “diario del prato”, per programmare gli interventi di concimazione e manutenzione (arieggiatura, trattamenti antimuschio, frequenza e altezza dei tagli ecc.). Le concimazioni, indispensabili e regolari nei primi due anni, potranno essere diradate in seguito, quando il manto erboso si sarà ormai ben insediato. Per una corretta manutenzione è fondamentale mantenere sotto controllo lo sviluppo delle malerbe a foglia larga: si tratta di specie a rapido e vigoroso sviluppo, che entrano in competizione con le erbe prative per l’assorbimento di acqua e nutrimento. Per contrastarle si utilizzano prodotti diserbanti selettivi che, se correttamente somministrati, non danneggiano il manto erboso. I periodi indicati per l’intervento sono la primavera e l’autunno.