Pesci rossi
Grazie agli splendidi colori, al carattere socievole, alla robustezza i pesci rossi sono da sempre tra i più antichi e amati animali da compagnia e vengono allevati sia in acquari sia in laghetti da giardino.
Originario della lontana Cina, dove ancora oggi è simbolo di ricchezza e felicità, quello rosso è certamente il pesce “domestico” più diffuso. Le varietà “comuni” sono in grado di sopportare anche le temperature invernali, mentre quelle selezionate sono un po’ più delicate e possono rimanere all’aperto solo nei mesi caldi. Oggi esistono più di 300 tipi di pesci rossi. Oltre a quello “comune” (Carassius auratus auratus), ci sono i cosiddetti pesci rossi “speciali”, dalle forme e colorazioni simpatiche e originali. Sono tutti pesci d’acqua fredda, che possono crescere molto (arrivando anche a 15-20 cm), generalmente robusti e poco esigenti. Ogni tipo ha comunque caratteristiche e temperamento propri, non sempre tra loro compatibili, da considerare attentamente se si desidera allevare più varietà insieme. Tra i pesci rossi “comuni” più amati e diffusi ricordiamo lo Shubunkin, a macchie bianche, nere e rosse adatto ai laghetti esterni, e il Cometa, rosso, con pinne molto sviluppate, in particolare quelle caudali. Tra le varietà “speciali” e più caratteristiche, vi segnaliamo gli Oranda: il Calico, con coda lunga e colore rosso, bianco, nero e blu; il Fantail, con forma a uovo, pinne lunghe e grande coda doppia (non ama l’acqua troppo fredda); e il Black Moor, con piccolo corpo tondo e pinne sviluppate, occhi sporgenti e una pregevole colorazione nera vellutata. Particolarmente originali sono: il Testa di leone, che deriva il suo nome da una curiosa escrescenza sulla testa e che ha forma a uovo ed è privo di pinna dorsale; Occhi telescopici, particolarmente vivace, con piccolo corpo tondo e occhi molto sporgenti, e il Chicco di riso, con corpo simile a una pallina da golf, di colore rosso, rosso bianco, rosso nero o calico, molto delicato e goffo nel nuoto.
Originario della lontana Cina, dove ancora oggi è simbolo di ricchezza e felicità, quello rosso è certamente il pesce “domestico” più diffuso. Le varietà “comuni” sono in grado di sopportare anche le temperature invernali, mentre quelle selezionate sono un po’ più delicate e possono rimanere all’aperto solo nei mesi caldi. Oggi esistono più di 300 tipi di pesci rossi. Oltre a quello “comune” (Carassius auratus auratus), ci sono i cosiddetti pesci rossi “speciali”, dalle forme e colorazioni simpatiche e originali. Sono tutti pesci d’acqua fredda, che possono crescere molto (arrivando anche a 15-20 cm), generalmente robusti e poco esigenti. Ogni tipo ha comunque caratteristiche e temperamento propri, non sempre tra loro compatibili, da considerare attentamente se si desidera allevare più varietà insieme. Tra i pesci rossi “comuni” più amati e diffusi ricordiamo lo Shubunkin, a macchie bianche, nere e rosse adatto ai laghetti esterni, e il Cometa, rosso, con pinne molto sviluppate, in particolare quelle caudali. Tra le varietà “speciali” e più caratteristiche, vi segnaliamo gli Oranda: il Calico, con coda lunga e colore rosso, bianco, nero e blu; il Fantail, con forma a uovo, pinne lunghe e grande coda doppia (non ama l’acqua troppo fredda); e il Black Moor, con piccolo corpo tondo e pinne sviluppate, occhi sporgenti e una pregevole colorazione nera vellutata. Particolarmente originali sono: il Testa di leone, che deriva il suo nome da una curiosa escrescenza sulla testa e che ha forma a uovo ed è privo di pinna dorsale; Occhi telescopici, particolarmente vivace, con piccolo corpo tondo e occhi molto sporgenti, e il Chicco di riso, con corpo simile a una pallina da golf, di colore rosso, rosso bianco, rosso nero o calico, molto delicato e goffo nel nuoto.