Progettazione
Le numerose specie da bulbo offrono generose fioriture variopinte, sgargianti, con forme insolite: a questo uniscono facilità di coltivazione e soprattutto la garanzia di poter godere dei fiori per tutto l’anno, in vaso o in giardino, in pieno sole o in angoli ombrosi.
È utile stendere un elenco di ciò si desidera inserire, senza trascurare eventuali zone di servizio: l’area per stendere il bucato, un angolo per il compostaggio, il capanno per gli attrezzi… Tracciate su carta millimetrata la sagoma dello spazio, con gli elementi esistenti da conservare. È utile fare varie fotocopie del progetto “vuoto” e su ognuna provare proposte diverse, con gli elementi in scala. Al momento di passare dalla carta alla realtà, disegnate sul terreno, con una corda colorata oppure con farina, lo spazio occupato da ogni elemento (aiuole, pergole, sentieri...). Osservando il progetto così tracciato, da diverse angolazioni – se possibile anche da una finestra per avere una veduta dall’alto – avrete un’idea abbastanza concreta del risultato finale. È importante decidere uno stile per dare carattere e omogeneità allo spazio. Il giardino geometrico è connotato da simmetrie nella disposizione delle strutture e delle piante e da siepi sempreverdi squadrate. Il giardino informale ha un carattere apparentemente irregolare e naturale; i sentieri sono sinuosi, le siepi sono di arbusti lasciati crescere in libertà. Non è detto che il secondo tipo di giardino richieda meno lavoro: ciò che fa realmente la differenza è la quantità di prato all’inglese, la presenza di aiuole miste da fiore, le rose (tutte tipologie vegetali che richiedono interventi frequenti). A definire lo stile contribuiscono gli arredi e le decorazioni inserite.
L’architettura delle piante
Ogni giardino è composto da un’ambientazione fissa (pavimentazioni, sentieri e bordure) e una mutevole (il corredo vegetale). Occorre cercare un equilibrio tra questi due elementi, con un po’ d’immaginazione: con le piante ancora giovani il giardino sembrerà spoglio, ma prevedete l’effetto di quando saranno cresciute. La prima scelta riguarda alberi e arbusti; si può optare per qualche esemplare isolato molto bello (per esempio un acero giapponese), oppure creare macchie tematiche (per esempio un gruppo di arbusti con vivi colori autunnali). Con le specie sempreverdi non si ha il giardino spoglio in inverno: in un piccolo spazio dovrebbero coprire il 15-20% del totale. Le foglie e i fiori in tinte forti e vivaci sono punti d’attrazione, quelle chiare danno luminosità: queste ultime sono utili per ampliare la percezione di uno spazio piccolo e angusto, mentre i fiori di colori intensi attirano lo sguardo e lo distraggono da elementi meno attraenti. Alcune piante, per le loro forme architettoniche, possono diventare veri e propri punti focali: per esempio la silhouette di yucche e cactus o certi piccoli alberi, come la lagestroemia, con una forma molto bella anche quando sono spogli.
È utile stendere un elenco di ciò si desidera inserire, senza trascurare eventuali zone di servizio: l’area per stendere il bucato, un angolo per il compostaggio, il capanno per gli attrezzi… Tracciate su carta millimetrata la sagoma dello spazio, con gli elementi esistenti da conservare. È utile fare varie fotocopie del progetto “vuoto” e su ognuna provare proposte diverse, con gli elementi in scala. Al momento di passare dalla carta alla realtà, disegnate sul terreno, con una corda colorata oppure con farina, lo spazio occupato da ogni elemento (aiuole, pergole, sentieri...). Osservando il progetto così tracciato, da diverse angolazioni – se possibile anche da una finestra per avere una veduta dall’alto – avrete un’idea abbastanza concreta del risultato finale. È importante decidere uno stile per dare carattere e omogeneità allo spazio. Il giardino geometrico è connotato da simmetrie nella disposizione delle strutture e delle piante e da siepi sempreverdi squadrate. Il giardino informale ha un carattere apparentemente irregolare e naturale; i sentieri sono sinuosi, le siepi sono di arbusti lasciati crescere in libertà. Non è detto che il secondo tipo di giardino richieda meno lavoro: ciò che fa realmente la differenza è la quantità di prato all’inglese, la presenza di aiuole miste da fiore, le rose (tutte tipologie vegetali che richiedono interventi frequenti). A definire lo stile contribuiscono gli arredi e le decorazioni inserite.
L’architettura delle piante
Ogni giardino è composto da un’ambientazione fissa (pavimentazioni, sentieri e bordure) e una mutevole (il corredo vegetale). Occorre cercare un equilibrio tra questi due elementi, con un po’ d’immaginazione: con le piante ancora giovani il giardino sembrerà spoglio, ma prevedete l’effetto di quando saranno cresciute. La prima scelta riguarda alberi e arbusti; si può optare per qualche esemplare isolato molto bello (per esempio un acero giapponese), oppure creare macchie tematiche (per esempio un gruppo di arbusti con vivi colori autunnali). Con le specie sempreverdi non si ha il giardino spoglio in inverno: in un piccolo spazio dovrebbero coprire il 15-20% del totale. Le foglie e i fiori in tinte forti e vivaci sono punti d’attrazione, quelle chiare danno luminosità: queste ultime sono utili per ampliare la percezione di uno spazio piccolo e angusto, mentre i fiori di colori intensi attirano lo sguardo e lo distraggono da elementi meno attraenti. Alcune piante, per le loro forme architettoniche, possono diventare veri e propri punti focali: per esempio la silhouette di yucche e cactus o certi piccoli alberi, come la lagestroemia, con una forma molto bella anche quando sono spogli.